Nuove foto aggiunte
4 luglio 2017
SESSANTA E NON VEDERLI(troppo): segreti beauty rubati a Brigitte Trogneux (prima parte)
Sorridere spesso senza preoccuparsi delle rughe, taglio di capelli giusto, trucco moderato e colori naturale. Strategie di bellezza per giovani sessantenni come la nuova première dame.
La novella Première Dame Brigitte Trogneux è balzata agli onori della cronaca internazionale già durante la campagna elettorale di Emmanuel Macron, principalmente per la differenza d’età tra marito e moglie.
Ben 24 anni separano il 39enne Macron dalla partner, 63enne. Che pare non farsi un cruccio di quel che l’opinione pubblica pensa, dice e scrive, accompagnando il celebre consorte con un sorriso smagliante e un look studiato ad arte per ‘scontarle’ qualche anno.
Determinante l’aiuto di quelli che la stampa d’oltralpe ha definito i suoi angeli custodi in fatto di stile: per quanto riguarda gli outfit, non è un mistero che Brigitte si sia affidata alla nuova amica Delphine Arnault, vice-direttrice generale di Louis Vuitton e figlia del milionario Bernard, patron di LVMH.
VISO: minimizzare senxa coprire i segni del tempo
Niente prodotti eccessivamente coprenti che hanno una texture grassa, corposa, destinata a penetrare nelle rughe, mettendole in evidenza.
Il fondotinta ideale, quindi, è fluido e ha una colorazione molto simile a quella di base. Se eccessivamente chiaro, ha un effetto ‘ectoplasma'; se troppo scuro, invece, risulta innaturale.
Per la stessa ragione, una pelle matura dovrebbe evitare bagni di sole e abbronzatura color cuoio (e qui Brigitte a volte pecca di eccesso di abbronzatura).
Capitolo occhiaie e macchie: anche in questo caso la parola chiave è leggerezza. No a correttori in pasta od oleosi, sì a fluidi dalla texture pesopiuma con cui picchiettare solo dove strettamente necessario. Un no deciso, infine, ai prodotti in polvere, fatta eccezione per il blush, da scegliere nella gamma nuance del rosa. Cipria e fondotinta poudré, infatti, hanno la pecca di mettere in risalto ogni imperfezione.
OCCHI: nero sì, ma con misura
Niente colori accesi, glitterati, madreperlati o troppo saturi: l’obiettivo è ricreare la freschezza di una pelle giovane. Sì, quindi, a nuance nei toni del beige (i cosiddetti nudes) e del rosa. Il nero è un valido alleato ma va centellinato: madama Macrom lo usa solo per sottolineare la rima ciliare superiore e inferiore con un tratto di matita long lasting e del mascara deep black.
LABBRA: neutra di giorno, rosso scuro di sera
Con il passare del tempo le labbra tendono ad assottigliarsi. Per aumentarne il volume e ridurre la visibilità delle rughette che, spesso, ne segnano il contorno basta tratteggiarne il profilo con un matita labbra, che useremo anche per colorarne l’interno. La scelte delle nuance punta, anche in questo caso, a ottenere un effetto di grande naturalezza. Sì a colori neutri per il giorno ed eventualmente a un rosso scuro per la sera, entrambi rigorosamente a lunga tenuta. Un no deciso, invece, al gloss, colpevole di ‘migrare’ e di mettere in mostra il cosiddetto bar-code, insieme di rughette tipiche del contorno labbra.
CAPELLI: mai oltre le spalle.
Dimentichiamo le acconciature delle first lady di una volta (stile Margareth Tatcher, per intenderci). No a chiome cotonate, a raccolti gonfi, ma neanche a capelli lunghi oltre le spalle. Le lunghezze estreme diventano sconvenienti oltre gli ‘anta’, quando è facile che compaiono i primi fili bianchi e la capigliatura perda gradualmente luminosità. Il taglio ideale è medio-corto, ingentilito da scalature e schiariture disposte ad arte, in base alla forma del viso e ai suoi colori di base. Un volto lungo, per esempio, può essere ridimensionato da un’acconciatura vaporosa sulla sommità del capo. Un viso tondo, al contrario, verrà snellito da ciocche ‘spettinate’ che ne nascondano i lati. Eventuali raccolti sono adatti alla sera, ma vanno realizzati con molta attenzione. Capitolo a parte spetta al colore: meglio evitare l’uniformità da radice a punta, così come le tinte estreme, chiarissime o scurissime. Le prime (i biondi nordici, per capirci) enfatizzano il pallore del viso e mettono in risalto occhiaie e macchie ambrate. Le seconde (nero corvino, castano scuro…) induriscono i lineamenti e ‘appesantiscono’ i tratti del volto. L’equilibrio, insomma, sta nel mezzo: nelle sfumature del castano, ravvivate da mèches biondo miele, biondo cenere o, perché no, leggermente ramate.
Credits: IO DONNA
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